
L'unione tra artigianato e tecnologie nasce da alcuni incroci storici, a partire dall'accessibilità degli strumenti, la crescente semplicità e la circolazione della conoscenza resa possibile da internet e la filosofia open source. I cosidetti maker, o anche artigiani digitali, sono persone che costruiscono cose che soltanto pochi anni fa avrebbero chiesto ingenti risorse e competenze.
Si tratta di un'attivitá perlopiù hobbistica, che però, specie grazie alle stampanti 3D può trovare applicazioni importanti. Si finanzia in genere grazie al crowdfunding online (pratiche di finanziamento collettivo) e genera un grande numero di start up.
A Roma, per la Maker Faire 2014 sono stati presentati centinaia di progetti da diverse parti del mondo.Decine di migliaia i visitatori. Segno che è qualcosa più di un fenomeno di costume. Tutto è reso possibile dall'avvento di Arduino, nata a Ivrea dal fondatore Massimo Banzi. Si tratta di una scheda che permette di costruire prototipi funzionanti di invenzioni di vario tipo: bracci robotici, oggetti radiocomandati, quadricotteri, oggetti che rilevano alcuni dati grazie ai sensori per poi trasmetterli via internet. In sostanza permette che dal disegno sul pc si passi alla stampa in tre dimensioni. Per i progetti più' impegnativi esistono i fablab: comunità dove su abbonamento si condividono risorse e competenze. In Italia sono circa un centinaio.
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